Assoluti 2008: Alessandro Congedo descrive i campi gara
Alessandro Congedo (foto Rubera)
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Abbiamo chiesto ad Alessandro Congedo, profondo conoscitore della zona nonchè ottimo atleta, di parlarci del campo gara che sarà teatro il 5 e 6 settembre del Campionato Italiano di Prima Categoria.
Ne è venuta fuori un’interessante disamina che pare dimostrare l’ottima scelta di zona, un’interessante e parziale condizionamento meteo, e sopratutto una eccellente e costante quantità di grotto un po’ ovunque con parecchie zone pescabili a tutte le quote.
Ma sentiamo Congedo.
Si sono appena concluse le operazioni di sorteggio dei campi gara relativi al Campionato Assoluto di Pesca in Apnea 2008 che si svolgerà nei giorni 5 e 6 settembre a Torre Vado.
Nella saletta del residence La Collinetta, alla presenza di alcuni atleti (De Silvestri, Gallinucci, Inserra, Fauci, Bisulli, Riolo, etc), della signora Bucari e del Direttore di Gara Massimo Donno, il piccolo Elia ha estratto il Campo n.1, sui quattro previsti.
Pertanto, risultando essere quest’ultimo il più distante dalla zona di partenza, a norma di regolamento, i due campi gara, dove i più forti atleti italiani si contenderanno il titolo, saranno rispettivamente il n. 1 ed il n. 2, cioè quelli più a nord.
Come prima considerazione c’è da dire che i campi estratti sono quelli più ‘pescabili’ in termini di area rocciosa presente, estendendosi ciascuno per circa due miglia a largo, mantenendosi sempre entro quote accessibili (non oltre i 30 metri di profondità).
Nello specifico il Campo n.1, compreso tra Lido Marini e Torre Mozza, comprende parte delle secche di Ugento, già teatro di altri campionati, segnalate da una meda posizionata su un fondo di circa 15 metri.
Si tratta di un vasto pianoro, con batimetriche oscillanti tra i 7 ed i 22 metri, con presenza di scogli affioranti (‘i cavalluzzi’), caratterizzato da macchie di roccia su un fondo di sabbia e posidonia.
E’ una zona molto ossigenata per effetto di correnti sempre presenti che assicurano un buon movimento di pesce. Si possono trovare tutte le specie presenti nei nostri mari, dalla spigola alla ricciola, con buona presenza di saraghi e corvine e le onnipresenti murene.
Unico neo la mobilità del pesce, molto condizionato dal cambio di correnti e soprattutto dal termoclino.
La zona è molto esposta al Maestrale, che per fortuna è raro da queste parti.
Sul Campo n.2 , che và da Lido Marini a Torre Pali, più esposto al vento di Scirocco, si incontrano lunghi costoni di grotto che, in genere, corrono paralleli alla costa, partendo dai 15 metri di profondità e scendendo a quote sempre maggiori fino ad oltre 30 metri.
Roccia alta e spaccata che può riservare qualunque sorpresa, dalla grossa cernia a pallonate di saraghi e corvine. Cito la cernia, anche se vietata in competizione, perché comunque è da ‘segnare’, in quanto mantiene intorno a sé qualche altra preda interessante. Più scarsa, rispetto al campo n.1 la presenza dei tordi.
In generale è difficile incontrare i dentici, tranne qualche giornata magica, che frequentano le profonde secche al largo, purtroppo fuori campo gara.
Da tenere presente che, su entrambi i campi, per effetto dell’ordinanza 2008 della Capitaneria di Porto di Gallipoli, è vietato avvicinarsi a meno di 500 metri da riva e ciò precluderà, a qualcuno, la possibilità di effettuare le varie tecniche di pesca in acqua bassa orientate soprattutto ai cefali qui abbastanza frequenti.
Fare un pronostico sul numero di prede necessarie per la vittoria o per mantenersi nei top ten è veramente azzardato, visti anche i risultati delle precedenti edizioni in queste acque (da citare, ad esempio, la prestazione di Della Spora che da uno spacco tirò fuori decine di prede).
Al momento si segnala acqua molto limpida e calda (circa 25° sul fondo) con termoclino oltre i 40 metri; condizioni, queste, che non favoriscono un buona presenza di prede in acque accessibili.
Ma qui la variabilità è una costante e, dato il periodo, è molto probabile che il termoclino salga a quote molto basse favorendo una consistente migrazione di pesce bianco, come già accaduto in passato, consentendo carnieri strepitosi anche a chi non aveva preparato (il sardo Piccinnu in un canalone che gli era stato suggerito dall’amico Vella, a circa 8 metri di profondità, catturò oltre trenta saraghi).
In considerazione dell’attuale regolamento gare, che limita in parte gli spostamenti e quindi sconsiglia una preparazione mirata alla ricerca di zone isolate con forte concentrazione di pesce, suggerendo quella su aree più vaste con molta roccia, anche se con poco pesce in singole tane, rimangono favoriti i forti e veloci razzolatori, come i laziali, o i minuziosi preparatori come i siciliani.
Ovviamente, dato l’alto livello degli atleti presenti, la vittoria è aperta a tutti, mentre 5 o 6 prede al giorno dovrebbero dare tranquillità a chi lotta per rimanere nei primi dieci e conquistare la finale 2009.
Buon campionato a tutti!
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