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Assetto costante: ancora record Mondiale per Chiara Obino

| 20 Settembre 2016 | 0 Comments

Alla fine il tanto atteso record mondiale è arrivato!

Ci avevano provato prima Homar Leuci nella dinamica senza attrezzi, poi Alessia Zecchini nella prova con monopinna ed infine Michele Giurgola nella prova maschile con le due pinne ma per quello che sembrava ormai essere un destino contrario nessuno era riuscito a raggiungere l’obiettivo.

Ci ha pensato però Chiara Rossana Obino a chiudere la manifestazione portando a -81 metri il primato mondiale di apnea in assetto costante con l’utilizzo delle due pinne e pinneggiata alternata.

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Un tuffo impegnativo, durato molto più di quanto previsto, dal quale l’atleta sarda è uscita notevolmente affaticata ma perfettamente lucida concludendo in modo impeccabile il protocollo per poi festeggiare con tutto il personale impegnato sul campo di gara per garantire la sicurezza dei concorrenti.

La manifestazione usticese ha comunque dimostrato quanto il movimento apneistico italiano sia vivo ed in grado di competere ai massimi livelli mondiali e se le condizioni meteo marine fossero state migliori i quattro previsti record mondiali sarebbero sicuramente arrivati tutti.

Se Leuci è stato fermato dal mare grosso e Giurgola da un problema di compensazione che lo ha costretto a fermarsi a soli due metri dall’obiettivo dei -94 a pinne, Alessia Zecchini ha dovuto vedersela, oltre che con la corrente sostenuta, anche con un ginocchio gonfiatosi proprio la sera prima della partenza per Ustica.

Per lei, che ha concluso con un No Protocol un interminabile tuffo a -102 metri nella prova con monopinna, una grande delusione che l’ha spinta ad annunciare la rinuncia a partecipare al Campionato Mondiale in programma in Turchia ad inizio ottobre per poter risolvere i vari problemi fisici con cui deve fare i conti da tempo.

La gara con la mono è stata comunque problematica per tutti a causa di una corrente che è andata ad aumentare di minuto in minuto fino a spostare di oltre 10 metri il cavo dalla sua verticale.
Il titolo italiano se lo è aggiudicato Davide Carrera, che ha raggiunto i -106 concludendo con una uscita tirata ma valida, confermando un periodo di grande forma che solo pochi giorni fa lo aveva portato al record del mondo CMAS con -111.

Alle sue spalle Michele Giurgola, costretto per problemi di compensazione a fermarsi “solo” a -101, quattro metri prima dei 105 dichiarati, con Homar Leuci a chiudere il podio grazie anche al black-out di Vincenzo Ferri che ha così pregiudicato la possibilità di partecipare alla gara a pinne sulla quale puntava in modo particolare.

Tra le donne la corrente ha causato problemi anche a Maria Felicia Carraturo che si è trovata attorcigliata al cavo di vincolo perdendo secondi preziosi per liberarsi e concludendo in black-out.
Così alla fine è stata Chiara Rossana Obino ad aggiudicarsi anche questo titolo malgrado abbia interrotto il tuffo molto prima della profondità dichiarata proprio per risparmiare le energie necessaria a stabilire, il giorno successivo, il Record del Mondo a pinne.

Il titolo come migliore società italiana di apnea in assetto costante è andato all’ASD Acquatica di Palermo che con tre titoli individuali e numerosi piazzamenti ottenuti nelle categoria minori ha dimostrato come l’apnea agonistica possa essere una disciplina in grado di dare grandi soddisfazioni anche a coloro che non hanno le capacità per sfidare nei tuffi profondi i fuoriclasse.

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