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Aspettando Sony Freediver Open Cipro 2003: Apnea statica

ASPETTANDO CIPRO – APNEA STATICA

In un mondo perfetto, non ci sarebbero competizioni di apnea statica o dinamica. Al Club Med di Ibiza, uno spettatore della World Cup 2001, guardando i team di apneisti distesi a faccia in giù nella piscina all’aperto con le loro mute nere in neoprene, disse con tono scherzoso che sembravano le vittime di una rappresaglia mafiosa.
La verità è che molte persone amano poter dire agli altri “posso stare in apnea più di te”. Martin Stephanek una volta disse che poteva fare cinque minuti di apnea durante un party a prescindere da quanto fosse ubriaco.
L’apnea dinamica è un po’ più bella da vedersi, con morbide bipinne o monopinne che solcano le acque clorate delle piscine di tutto il mondo. Se spinta al limite, può risultar pericolosa quanto l’immersione in profondità.
Il fascino principale delle gare indoor sta nella semplicità di organizzazione e nella facilità con cui si può prendervi parte come concorrenti. Non hai bisogno di vivere nel Mediterraneo per prendere parte ad una competizione di apnea statica. Puoi renderti cianotico comodamente sdraiato sul tuo letto, stringendo l’orologio con una mano e immaginando di essere Stephanek o Nitsch, e tirare fino a 8 minuti con un sorriso.

APNEA STATICA MASCHILE

L’apnea statica è la più semplice di tutte le discipline. L’atleta si limita a galleggiare in una piscina a faccia in giù, e tenta di trattenere il fiato il più a lungo possibile, senza un movimento. NOTA: trattenere il fiato sott’acqua è pericoloso e non dovrebbe mai essere fatto senza l’assistenza di un compagno allenato.
Prendendo in considerazione tutte le competizioni AIDA dal 1999 ad oggi, e includendo solo gli apneisti che prenderanno parte al Sony Freediver Open Classic 2003, ecco i 9 atleti che vantano le migliori performances:

*Martin Stepanek detiene il record mondiale con 8’06″, ma tale record non è stato ottenuto durante una competizione.

LA BARRIERA DEI 6’40”

Se si osserva la tabella, è possibile notare come i migliori nove atleti hanno tutti ottenuto tempi di statica superiori a 6 minuti e 40 secondi in gare ufficiali. Per qualche strana ragione, trattenere il fiato per più di 6’40” è molto più difficile che ottenere un qualsiasi tempo nella fascia dei 6’30”: se includessimo nella tabella gli atleti che hanno realizzato tempi compresi tra i 6’30” e 6’39” questa risulterebbe due volte più grande. Anche la nostra esperienza personale testimonia che le apnee statiche di tempo superiore ai 6’40” sono rare se comparate a quelle al di sotto di tale limite. La maggior parte delle competizioni sono vinte con tempi superiori ai 6’40”. In Cipro ci saranno così tanti fantastici atleti che il tempo del vincitore sarà certamente superiore ai 7 minuti. Comunque, abbiate grande rispetto per tutti gli atleti che a Cipro supereranno la magica barriera dei 6’40”.

UN RECORD MONDIALE DI APNEA STATICA?

Potreste chiedervi se il record del mondo di apnea statica di 8’06” detenuto da Martin Stephanek sarà battuto a Cipro. Analizziamo l’idea. Prima di tutto, un solo record del mondo di apnea statica è stato stabilito durante una competizione – era un 6’02” in una gara femminile, e l’atleta era la brasiliana Karoline Dal Toe. La gara era il Red See Dive Off del 1999. L’unica volta in cui un uomo ha tentato di stabilire un record del mondo di apnea statica: il tentativo di Herbert Nitsch di battere 8’06” di Martin Stephanek durante la World Cup di Ibiza del 2001. Stando al regolamento [AIDA], il record si batte con almeno due secondi in più. Herbert tirò fino a 8’07” con una leggera samba, causando la propria squalifica. Comunque, dato che il concorrente con il tempo successivo in quella competizione raggiunse solo 7 minuti, molti considerarono Herbert come il vincitore della prova di statica, a dispetto della squalifica. Con ogni probabilità, vedremo una situazione simile in Cipro. In altre parole, vedremo molti atleti al vertice andare un po’ oltre il proprio limite ed uscire in tempi compresi tra 8’08” e 8’10” con uscite discutibili. Potrebbe benissimo spettare ai giudici stabilire se un nuovo record è stato stabilito.

PERFORMANCES NON RIPETIBILI

Chiedete a qualunque atleta di vertice in una competizione di statica, probabilmente riceverete la stessa risposta: ‘posso fare questo tempo in una buona giornata‘. Sfortunatamente, capire cosa determini una “buona” o “cattiva” giornata è così complicato da un punto di vista psicologico che nessuno è riuscito a chiarirlo esattamente. Pertanto, anche gli atleti al top non sono sempre in grado di ripetere le loro migliori performances quando sono chiamati a farlo. Per esempio, in Ibiza Herbert Nitsch riuscì a fare 8’11” in allenamento, e 8’07” con samba in gara. L’anno seguente, nel 2002, effettuò un tentativo di record ufficiale al di fuori di ogni competizione. Ancora una volta, raggiunse 8’09” in allenamento nei giorni precedenti il tentativo, ma a dispetto di dozzine di tentativi ufficiali non riuscì a superare i 7’40”.

ALCALINO O ACIDO?

Gli atleti nella statica utilizzano tipicamente uno di questi due stili: il metodo “alcalino” e quello “acido”.
Il metodo alcalino comporta una respirazione piuttosto aggressiva, simile all’iperventilazione. Il termine ‘purificazione’ [in inglese “purge”] si riferisce all’espirazione forzata utilizzata per eliminare il diossido di cabonio, in modo da rendere il sangue “alcalino”. Gli atleti che effettuano frequentemente questa manovra di epurazione prima di trattenere il fiato, riescono a ritardare le contrazioni diaframmatiche fino all’ultimo 20% dell’apnea. Un atleta che fa uso di questo metodo potrebbe avere le prime contrazioni a 6’30” o 7’00” e poi quasi andare in sincope a 8’00”. Questo è il metodo usato da Herbert Nitsch.
Un metodo molto meno diffuso è quello cd “acido”. Un atleta che utilizza questo metodo respira in modo molto meno aggressivo, minimizzando l’iperventilazione e purificazione. Questo metodo porta ad un riflesso di respirazione e a contrazioni diaframmatiche molto anticipati, e per questo richiede una grande concentrazione per un tempo più lungo. Martin Stephanek utilizza questo metodo. Nel suo record di 8’06” ebbe la prima contrazione a circa 4’10”, e sopportò 72 contrazioni nei successivi 4 minuti. Un atleta canadese che usa questo metodo ha raggiunto 8’07” in allenamento, con la prima contrazione a 4’10” e 150 contrazioni nei successivi 4 minuti. Sebbene le contrazioni comportino un consumo di ossigeno, complesse ragioni giustificano il fatto che alla fine entrambe i metodi portino a risultati analoghi. Sfortunatamente, senza vedere una ripresa video della prestazione, non c’è modo di sapere quale metodo un concorrente stia utilizzando. Secondo la nostra stima, almeno 9 atleti su 10 utilizzano il metodo “alcalino”. Sono davvero pochi coloro che hanno la forza mentale che occorre per sostenere 4 minuti di contrazioni involontarie.

UNA VITTORIA DI PELLE?

Un’interessante tendenza nelle gare di apnea statica consiste nel fatto che molti atleti ritengono di poter effettuare tempi migliori senza indossare la muta. Sfortunatamente, la temperatura del corpo è critica, e raffreddarsi eccessivamente distruggerà qualsiasi speranza di una lunga apnea. Martin Stephanek ha ottenuto il record di 8’06” senza muta in una calda piscina all’aperto. Si è immerso solo un paio di minuti prima di cominciare l’apnea. Nelle competizioni, questo metodo è impraticabile. Martin lo ha provò ad Ibiza, ed il suo allenatore Kirk Krack lo trascinò intorno alla piscina, con l’acqua fredda che scorreva abbondantemente sul suo corpo. Nel momento in cui Martin fu chiamato ad iniziare la prova si era raffreddato troppo, e fu battuto da altri concorrenti che indossavano la muta. Karl Pernett è un altro grande atleta che ama effettuare la prova di apnea statica senza muta. Ha raggiunto tempi superiori agli otto minuti molte volte in allenamento, e con questo metodo è riuscito ad ottenere 7 minuti al campionato colombiano del 2002. Alcuni fisiologi hanno calcolato che il corpo umano possa assorbire fino all’8% dell’ ossigeno attraverso la pelle, e dato che la schiena dell’ìatleta risulta esposta all’aria mentre galleggia a faccia in giù, ciò potrebbe spiegare perché alcuni atleti sembrano ottenere migliori prestazioni senza muta. Il “dive reflex” è solitamente più marcato senza muta. Se qualche atleta riesce a mantenere il calore senza una muta, potrebbe guadagnare un vantaggio significativo sugli altri atleti.

NIENTE YOGA, PER IL MOMENTO

Sebbene molti apneisti pratichino esercizi yoga di qualche tipo, nessuno di loro può dichiararsi un maestro di yoga.
E’ stato documentato che i veri maestri di yoga come Swami Rama sono in grado di controllare il battito del loro cuore, o addirittura di fermarlo del tutto. Un modo semplice per vincere una gara di statica! Non soprendentemente, scienziati in India hanno assistito a yogi trattenere il fiato per tempi fino a 20 minuti, sebbene queste apnee fossero effettuate a secco. Il ricercatore svedese Peter Lindholm calcolò in 9 minuti e 34 secondi il tempo massimo di apnea raggiungibile da una qualsiasi persona; andare oltre questo limite, invece, richiederebbe un controllo cosciente del sistema involontario, che nessun apneista ha dimostrato di possedere.
Per ora, assisteremo ad una gara di comuni mortali, che cercheranno di abbattere la barriera degli 8 minuti…che probabilmente farebbe ridere i maestri di yoga! Comunque, con la diffusione dello sport dell’apnea nel mondo, è possibile che qualcuno tenti di impadronirsi di queste tecniche yoga. Se ciò dovesse accadere, il record del mondo “salterebbe” direttamente a 12 minuti o anche più. 

PREVISIONE DEGLI AUTORI PER LA VITTORIA NELL’APNEA STATICA:

Eric Fattah: Stephane Mifsud
Peter Scott: Karl Pernett

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Category: Altre discipline, Apnea

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