Home » Pesca in Apnea » Agonismo » Arrivederci Guido!

Arrivederci Guido!

| 29 Gennaio 2007 | 0 Comments

 

Guido Castorina (foto A. Sole).

Guido Castorina nasce a Cagliari il 7 maggio 1962. Imprenditore con l’amore per la pesca in apnea, nella sua amata Sardegna fin da giovane trova i fondali giusti per coltivare adeguatamente la sua immensa passione per questo sport.
Incoraggiato dalla madre (amica del mitico Campione sardo Guido Treleani) che ne segue da vicino le evoluzioni marine, ben presto impara a conoscere il nuovo ambiente ed i suoi abitanti.
Impara in fretta, al punto che fin da subito arrivano i primi risultai: saraghi, cernie e corvine rimpinguano spesso i suoi carnieri.
Comincia ad appassionarsi alla pesca profonda ed al granito e ben presto si adatta anche a nuove tecniche come l’aspetto. Così, ai pesci stanziali vanno ad aggiungersi quelli di passo, e ricciole, dentici e lampughe diventano prede abituali.
A circa metà degli anni ’90 diventa membro della blasonata Società ‘Albatros’ di Cagliari sotto l’ala protettrice del suo patron Giorgio Sanna.
Inizia ad impegnarsi nel Circuito agonistico e ben presto arrivano i primi grandi successi.
Nel 1994 su cinque selettive di zona ne vince ben tre e si piazza benissimo nelle altre due, diventando Campione Sardo e qualificandosi per la Seconda Categoria.
Al suo primo ‘importante’ impegno agonistico nazionale strappa un 13° posto nelle acque Pugliesi di Torre S. Giovanni, su un fondale di grotto che -dirà in seguito- detesta e, di conseguenza, una meritata Prima Categoria. A Trapani l’anno successivo non va oltre il 20° posto, dopo una bella prima giornata in cui arriva decimo, anche a causa di un serio infortunio.
Si ritorna così alla Seconda, stavolta nei limpidi fondali di Ponza e con un brillante 3° posto finale (con una bellissima cernia nella seconda frazione) riguadagna la Prima Categoria.
A S. Maria di Leuca subisce un’altra retrocessione e questo continuo saliscendi lo trasforma in un agonista incostante. Ma Guido ha carattere da vendere e nessuna intenzione di mollare.
Smussa i difetti, arricchisce il bagaglio tecnico affinando le sue già notevoli capacità e si ripresenta in forma ai Campionati di Seconda 1998 in terra sarda, a S. Margherita di Pula, dove si aggiudica la decima piazza finale.
Un brutto 24° posto nelle povere acque di Trapani non lo scoraggia di certo e, nella Seconda del 2000 ad Arbatax, si piazza terzo a pochissimi punti da Inserra in un Campionato dominato da un inarrivabile Bruno De Silvestri, suo compagno di circolo.
Nel 2001 in Sicilia a Isola delle Femmine acciuffa un 15° posto e nel 2002 a Calasetta, nel più bel campionato di prima categoria degli ultimi anni, con 17 pesci in tre giornate (tra cui l’ultima, bellissima, cernia di un Assoluto) guadagna l’undicesimo posto e la permanenza nella massima categoria.
Nel 2003 a Siracusa non riesce ad andare oltre il 25 posto e l’anno seguente, al campionato di seconda di Campomarino 2004, subisce un’altra retrocessione, che lo costringe a ripartire dalle selettive.
A questo punto Guido si prende una pausa e nel frattempo diventa altleta e collaboratore della Effesub.
Con la Nazionale Italiana di Pesca in Apnea ha partecipato all’Europeo di Arbatax nel 2001, facendo da secondo a Riolo nella prima manche e a De Silvestri nella seconda frazione. Grazie anche al suo impegno Bellani divenne Campione Europeo e l’Italia conquistò alla grande anche il “platonico” successo a squadre. Sempre a livello internazionale, ha partecipato a varie edizioni della Champion’s League in coppia con Aldo Calcagno e Gabriele Delbene.
Il 18 gennaio 2007 un incidente stradale gli è stato fatale.

Aldo Calcagno e Castorina: un team affiatato. (foto A.Balbi)

Il ricordo di amici e compagni.

Arch. Ferrari (Patron Effesub)

Non dimenticherò mai la prima volta che incontrai Guido. Al rientro da una giornata di pesca in compagnia di Alessandro Picasso, lo vidi gettare l’anello porta pesci con le catture di quel giorno fortunato sul sedile in pelle della fiammante Porsche cabriolet con cui si era presentato. Lo fece con una disinvoltura tale che capii immediatamente quale era per lui la scala dei valori: prima venivano i rapporti umani, poiché le battute, le risate e la gioia di quel giorno sono ancora nella mia memoria; poi la passione per la pesca e il resto… non contava nulla, neanche il fatto che qualche ormeggiatore del porto guardava la scena allibito. Fu l’inizio di un’amicizia e di una serie di frequentazioni che esulavano dagli impegni di pesca o dai campionati nazionali. Guido era così, un uomo e un atleta vero, senza fronzoli e nessuna vanità personale, un uomo squadra, capace di grandi slanci, di altuismo, con una carica di simpatia così travolgente tanto da far dire a qualcuno del nostro team che era stato capace di cambiare la vita anche al suo grande amico “Alduccio” Calcagno. I ricordi si accavallano e ti opprimono, ma quel che mi resta di lui di più bello è che sapevo nascosti dietro quel suo fisico atletico e quell’atteggiamento da macho un affetto e una tenerezza fuori dal comune e che esternava quasi con pudore ogni volta che poteva scherzare con i miei piccoli bimbi. Grazie Guido.

Aldo Calcagno (amico e compagno di team)

Una brutta botta, non riesco ancora a metabolizzare la scomparsa di Guido. Lo consideravo un fratello, non di sangue ma per scelta. Aveva valori dell’amicizia incredibili,
aveva valori umani straordinari: una parola buona per tutti, un sorriso contagioso, una voglia di vivere immensa. Mancherà all’agonismo.
Mancherà perché era un personaggio sincero e sempre disponibile. Eravamo una coppia affiatata ed in lui trovavo l’appoggio psicologico ideale durante una gara. L’ho sentito proprio l’ultimo dell’anno per gli auguri, era sulla neve a sciare e mi ha detto, ridendo: ‘Tranquillo Aldo, sono qui a preparare per te!’.
Un grande. Io sono ancora stordito e farò fatica ad abituarmi a questa cosa. Tanta fatica.

Guido Castorina rientra dopo una pescata (foto A.Balbi).

Maurizio Ramacciotti (amico)

Prima di tutto vorrei dire che tra me e Guido esisteva un rapporto di profonda amicizia nato nei primi anni 90 e consolidato nel 1996, quando Guido mi aiutò con suggerimenti fondamentali al Campionato assoluto del Poetto. Già in quell’occasione si manifestò il suo grande spirito altruistico, che ho avuto modo di approfondire con gli anni. Nonostante Guido fosse un imprenditore molto affermato, rimaneva una persona umile e generosa, sempre pronta a mettere a disposizione degli altri ciò che aveva. Almeno questo è Guido che io ho conosciuto e che non dimenticherò. Lo dimostra la grande presenza di subacquei e di altre persone per il suo ultimo saluto. Siamo partiti da molte zone d’Italia per partecipare a quel momento di addio che è stato davvero doloroso, ma il ricordo è di una persona simpatica, sempre pronta alla battuta e assolutamente senza invidia, quindi immaginandolo non potrò che vederlo con quel suo sorriso sornione. Personalmente è stata una grande perdita, come un fratello che se va, sarà dura abituarsi e convincersi che non c’è più.

Marco Bardi (amico):

Parlare di un amico scomparso è troppo impegnativo, non esprime mai abbastanza ciò che si prova. A me piace ricordarlo allo stesso modo di come lo avrei immaginato un mese fa. Segnato da una vita difficile che aveva messo in luce le sue spiccate capacità di uomo, che non mancava di sorprendere per la forte simpatia e l’entusiasmo che emanava. Quando raccontava qualcosa lo viveva in prima persona e al tempo stesso lo faceva vivere anche agli altri. Quando soffriva per qualcosa faceva soffrire anche chi ascoltava. Riusciva ad emanare quella voglia di vivere e di sentirsi utile che oramai è una dote rara. In acqua mostrava altrettanto entusiasmo, nonostante non fosse più un adolescente. Potevi restare con lui per un tempo infinito senza mai annoiarti, anzi ti dispiaceva quando giungeva il momento dei saluti. Istintivamente mi è piaciuto fin da subito e tra noi pescatori in apnea l’approccio istintivo è ciò che conta di più. Questo è il Guido Castorina che io ricorderò sempre: sorridente, entusiasta, pieno di vita. Il ricordo non è per forza un momento triste. Ebbene, io ho solo tanti ricordi belli di lui, questo è quanto penso immaginando Guido Castorina.

Guido era atleta del Team Effesub (foto A. Balbi).

Nicola Riolo (amico):

Sul mio amico Guido potrei raccontare mille entusiasmanti storie di mare, ma mi piace ricordarlo quando mi narrava sorridente le pescate di sua madre con il mitico Guido Treleani e quando nel 2001, se pur ben più allenato di me, rinunziò a fare la seconda giornata dell’Europeo di Arbatax al mio posto, costretto al forfait da un malore.
Nella formidabile tana che avevamo trovato insieme in mezzo ad un mare di sabbia ci pescò e vinse l’Europeo un grande Stefano Bellani, ma vi assicuro che lui ci scendeva con grande facilità… c’erano 36 metri! Ci ha lasciati un grande campione.

Sebastiano Rosalba (compagno di Team):

La scomparsa di Guido Castorina mi ha colpito moltissimo anche se, dal punto di vista personale, lo conoscevo da poco.
Ci eravamo incontrati a Bosa, al Campionato di I Categoria, e avevo subito apprezzato le sue grandi qualità umane.
Dopo la prima giornata, per me molto deludente, è venuto a parlarmi ed incoraggiarmi, esortandomi a non mollare e dandomi una bella carica per il giorno successivo.
Ci eravamo rivisti al raduno Effesub e anche in quella occasione la sua carica di umanità e simpatia era stata grandissima.
Mi dispiace davvero moltissimo.

 

Umano, amante della vita e guascone: questo era Castorina (foto A.Balbi).

Danilele Petrollini (amico e compagno di Team):

Guido era un caro amico che rimarrà per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi più allegri e spensierati, lo ricorderò sempre come un ragazzo splendido, una di quelle persone a cui ti affezioni al primo sguardo e alle quali è semplicissimo voler bene, con i suoi grandi sorrisi e le sue battute, con la sua generosità e disponibilità sincera e disinteressata, con delle qualità umane che hanno sempre fatto di lui un grande uomo.
Un atleta formidabile e leale che lascia un vuoto nel nostro ambiente che nessuno mai potrà riempire. Rimpiango molto un ultimo abbraccio.

Sandro Mancia (compagno di Team):

Conobbi Guido a Torre S. Giovanni, durante i campionati di seconda categoria del 1994, una ragazzo simpaticissimo con cui si istaurò da subito un ottimo rapporto.
Era una persona leale, schietta, capace di ottenere grandi risultati in tutte le sue attività, professionali e non, cui si dedicava con grande impegno ed abnegazione.
Ho apprezzato sempre la sua allegria e la simpatia che lo distingueva un po’ dagli altri e gli permetteva di cementare il gruppo, tanto che, durante i raduni del team Effesub, la sua assenza non passava inosservata.
L’ultima volta che parlai con lui era primavera, mi disse: “Sandro se fai bene le ultime gare rischi di fare il mondiale da titolare” e mi diede la carica per ottenere la convocazione.
Era un grande atleta, amante della profondità e delle sensazioni forti che tale tipo di pesca regala; era uno di noi, con il mare nel sangue ed il suo ricordo resterà per sempre indelebile nei miei pensieri.
Ciao Guido, dovunque tu sia ti voglio bene!

Umberto Pelizzari (amico):

E’ difficile ricordare Guido in poche parole. Era un grande appassionato di mare ma soprattutto si appassionava agli amici che condividevano l’amore per il mare con lui, era uno che sapeva tirare su l’atmosfera sempre con un sorriso e con la battuta pronta.
Mi ricordo quando ha fatto il corso, ogni sera lo incitavamo per fare il verso del gabbiano; Guido era così, una persona a cui non potevi non affezionarti. Mi piace ricordarlo per le avventure che abbiamo vissuto in mare e per la grande passione per la pesca subacquea; pochi giorni fa al telefono ci siamo dati appuntamento per questa estate, mi avrebbe portato su alcune secche che conosceva bene tra la Sardegna e la Tunisia. Purtroppo la vita ci ha riservato una brutta sorpresa, ma il sorriso e l’allegria di Guido rimarranno indimenticabili.

Vincenzo Solli (amico):

Quando ho ricevuto la notizia la reazione immediata è stata di sconforto e null’altro; la testa assalita da immagini, sorrisi, delusioni, volti, vento, mare, in poche parole dalla vita di un amico che se n’è andato per sempre.
E mentre intorno il resto del mondo scorre normalmente, mi sono ritrovato a cercarlo tra i ricordi per capire dove fosse finito Guido.
Tanti anni di gare, da atleta e da barcaiolo, le riunioni fra atleti, la perlustrazioni dei campi gara, l’arrivo negli alberghi, tanti momenti di sport insieme che tieni fra i tuoi ricordi più cari.
Siamo un gruppo di persone troppo simili, vediamo il mondo allo stesso modo, da sotto l’acqua, è per questo che siamo uguali e allora ti accorgi che è morta anche una parte di te.
Fra i tanti ricordi, serbo in particolare quello di un sorriso a fine gara con una pacca sulle spalle, dopo quattro ore di pesca gomito a gomito alla ricerca di quei pesci che non si trovano, e la sua voce con l’inconfondibile accento sardo: “Vicè… sono nei quindici!!”. La felicità era raggiunta e anche quell’anno si restava in prima categoria: preferisco ricordarlo così.

Impaginazione: Simone Belloni

 

Tags:

Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *