Anno nuovo, vita nuova… per apnea e pesca in apnea?
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Sembra incredibile, ma stiamo di nuovo per celebrare insieme l’arrivo di un nuovo anno. Da quando Apnea Magazine ha visto la luce, molte cose sono cambiate nel mondo dell’apnea e della pesca in apnea, e chi ci ha seguito ha avuto modo di tenersi aggiornato e vivere insieme a noi questi cambiamenti. Del resto, ormai internet è divenuto il luogo ideale per tastare il polso dell’ambiente, e le notizie finiscono per girare sulla rete molto prima che sulle riviste tradizionali, che pure continuano a svolgere un ruolo importantissimo ed insostituibile per quanto riguarda l’approfondimento dei vari temi.
Per accompagnare questo 2003 al capolinea, proviamo a fare un sintetico punto della situazione su uno dei temi che ritengo più importanti: l’agonismo. Il panorama, tanto nella pesca in apnea quanto nell’apnea, non è propriamente incoraggiante.
Il campionato Europeo di pesca in apnea disputato a Lagos lo scorso settembre ha messo in evidenza ancora una volta un problema estremamente pericoloso: la perniciosa tendenza di alcune federazioni a prendere sottogamba le indicazioni della CMAS, la confederazione mondiale delle attività subacquee. Nonostante le chiare indicazioni del Bureau Executive, in Portogallo si sono registrate situazioni imbarazzanti, a partire da un regolamento particolare che non prevedeva penalità per certe infrazioni fino alla partecipazione di compagini che, a quanto ci risulta, non avevano alcun diritto ad essere presenti. Il caso di Alberto March, immortalato dai fotografi al termine della prima giornata con due cernie brune in carniere, è emblematico: che senso ha limitare la cattura di questi serranidi ad un solo esemplare se poi non si prevedono penalità per chi viola il regolamento? Le notizie dell’ultim’ora completano un quadro desolante: un atleta è stato sospeso dalla CMAS in quanto risultato positivo al test antidoping, un fatto davvero difficile da commentare e decisamente inquietante.
Ma i problemi dell’agonismo internazionale vanno ben oltre i fatti di Lagos, che pure figurano all’ordine del giorno del prossimo Bureau Executive insieme alle vicende del campionato del Mondo del Brasile, disputato lo scorso anno. Segnali sinistri giungono dalla Francia, dove il Ministro sport ha recentemente annunciato alla federazione nazionale (la FFESSM) che dopo il 2005 la pesca in apnea non sarà più considerata disciplina di alta specializzazione, vale a dire che non le saranno più assegnati fondi statali, con tutte le conseguenze del caso.
Nell’apnea, il panorama non è ugualmente dei migliori. L’annullamento del Primo Campionato del mondo di apnea CMAS non è stato un buon inizio per l’agonismo internazionale, ed anche se ci si aspetta un riscatto per l’edizione del prossimo anno -che sarà in Croazia-, resta la delusione per l’occasione perduta, che costerà un anno di ritardo al decollo di questa disciplina.
Se la CMAS non ride, l’AIDA piange decisamente. Dopo i litigi e le incomprensioni dell’anno scorso con italiani e spagnoli e dopo la recente polemica alimentata da un campione AIDA del calibro di Carlos Coste, che ha accusato l’organizzazione di scarsa serietà, l’ultima pesante tegola arriva da Freeology, l’organizzazione guidata da Howard Jones. Dopo il Freediver Open di Cipro, probabilmente la più imponente competizione di apnea mai organizzata, Howard Jones ha dettato un ultimatum all’AIDA: o si cambiano subito le regole, o la prossima edizione della competizione si svolgerà al di fuori dell’AIDA. Contemporaneamente, un gruppo di apneisti si è messo a raccogliere firme per richiedere al direttivo dell’AIDA l’ immediata riconsiderazione dei regolamenti, e roventi polemiche divampano sui forum internazionali.
In attesa di sviluppi sulle questioni internazionali, possiamo consolarci con il panorama nazionale, senz’altro migliore. Nella pesca il rinnovamento va avanti, e nell’anno che volge al termine ci sono state varie iniziative di successo, come il Giro d’Italia a coppie FIPSAS Sporasub. Nell’apnea, quest’anno la FIPSAS ha saputo organizzare un vero campionato nazionale con gare di selezione, ottenendo risultati incoraggianti sia sotto il profilo organizzativo che dal punto di vista delle prestazioni. Apnea Academy, da parte sua, sta per portare a compimento il primo Trofeo Internazionale AA, che soprattutto nelle gare di Casalecchio e Andora ha toccato punte di partecipazione sicuramente importanti.
Speriamo che il 2004 risulti un anno positivo per le nostre amate discipline. Speriamo che l’anno in arrivo sia segnato non solo da belle pescate o emozionanti discese sul cavo, ma anche e soprattutto da una promozione vera dell’apnea, da una crescita qualitativa della didattica e dell’agonismo, dall’ adesione di un sempre maggior numero di appassionati, da un’informazione migliore ed infine, perché no, da un nuovo interesse dei grandi media verso il mondo dell’apnea sportiva.
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Category: Editoriali