AMP di Capo Testa: arrivano le prime proteste
Alla notizia della convocazione, presso il Ministero dell’Ambiente, delle amministrazioni comunali interessate dall’istituzione delle quattro nuove aree marine protette, tra le quali appunto Capo Testa, si sono levate le prime proteste da parte del Movimento Sardo Pro Territorio.
I suoi rappresentanti lamentano che oggi, come dieci anni fa, quando iniziò a farsi strada l’idea del parco con l’individuazione del promontorio di Capo Testa quele area di reperimento, si vorrebbe calare dall’alto un progetto che la comunità non conosce, su cui non è stata interpellata, e anzi, su cui due lustri fa aveva già espresso con la forza di numerosissime firme la sua ferma contrarietà.
A questo si aggiunge il mancato adeguamento degli strumenti normativi in possesso del ministero che, a detta del movimento, hanno generato decine di esperienze di gestione fallimentare di altrettante AMP, e non solo in Sardegna. Si lamenta inoltre la fretta con cui si pretenderebbe di avviare un progetto con delle ricadute così importanti su tutta la comunità teresina, pochi mesi in luogo di diversi anni.
Oltre ad un comunicato stampa già diffuso alle principali testate giornalistiche sarde e ad una richiesta formale di incontro con il sindaco Pisciottu, si aggiunge una lettera di protesta formale inviata dal movimento al Ministero, al Presidente della Regione e all’Assessorato Regionale all’Ambiente.
Da parte loro le associazioni di categoria appaiono molto sconfortate e parlano già di partita persa. La FIPSAS scarica la patata bollente sui suoi rappresentanti regionali, FIPIA invece intende continuare a provare a fare opposizione ma riconosce (e come darle torto?!) che senza una base numerosa e collaborativa poco si può fare. Inutile continuare a sventolare la bandiera dei 300 mila presunti pesca sub schedati dal censimento se poi, quando certi numeri servirebbero, nessuno si vede.
Attendiamo gli sviluppi della riunione ministeriale del 18 giugno prossimo, anche se crediamo che il fiume di denaro stanziato dalla legge di stabilità esplicitamente per l’acceleramento dell’iter istitutivo dell’AMP di Capo Testa e per quella del Monte Conero, giocherà un ruolo determinante nel fiaccare le proteste di una comunità così piccola come quella teresina e duramente provata dalla lunga crisi del settore turistico degli ultimi anni.
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