Alessandro Rignani Lolli…lezioni di stile
Cari lettori, è passato molto tempo dall’esperienza fatta con Alessandro Rignani Lolli in Calabria, e scrivere una cronaca giornalistica quando ormai tutte le riviste di settore hanno riportato la notizia con i particolari mi sembrava fuori luogo o per lo meno fuori tempo, cosi ho pensato di catapultarvi all’interno di questa esperienza attraverso un racconto fatto dal Corsaro fotografo, che accompagna i suoi scatti con una lunga didascalia, scritta di getto, senza nessuna velleità giornalistica, ma semplicemente per il gusto di trasmettere un’ esperienza.
Avrei dovuto portare incisa nel taccuino delle esperienze un’altra di quelle imprese leggendarie che la storia dell’apnea ci regala da anni, un record del mondo (vedi nota) in assetto costante -i presupposti erano quelli delle grandi occasioni, ad Agosto le mie fonti mi davano quasi per certo lo storico tentativo dei -100-, invece… porto a casa una grande esperienza di vita, un’amicizia nata sulle onde con un campione vero, che ha dimostrato tenacia, modestia, umiltà, e grande rispetto per sé stesso e per il mare.
In quel di Praia a Mare, splendida località turistica della costiera calabra, è successo di tutto durante la settimana di soggiorno “lavorativo” in cui ho seguito il tentativo di Alessandro Rignani Lolli. Ho vissuto sulla pelle tutte le emozioni del caso, ed è difficile essere obiettivi e fare una cronaca dissociata quando vivi in prima persona e con il massimo coinvolgimento queste esperienze…ma il mondo dei record mi piace per questo. E’ bello ritrovare alcuni membri della “mia” squadra (quella di Umberto Pelizzari) come il mitico Massimo Giudicelli, Ivan e Daniele. E’ bello, soprattutto, conoscere nuovi personaggi che ci mettono l’anima in queste imprese, come Alessandro Conforto, sua moglie Carola, il Duca (mitico team leader Fabio Pajoncini Taviani), Manuela Acco e tutti gli altri; poter parlare di apnea, di campioni, di grandi imprese, consente sempre un’ulteriore crescita personale e professionale, per questo continuo a seguire il recordismo e i suoi campioni.
A Praia ci sono arrivato con largo anticipo rispetto al giorno del tentativo: volevo capire, conoscere un po’ più a fondo Alessandro. Solo così le mie fotografie avrebbero espresso qualcosa di più.
Martedì 12 Settembre 2003
Arrivo a Praia a Mare. Ieri in allenamento Alessandro ha superato quota 90 metri, terminando il tuffo con una buona uscita. L’allenamento di oggi prevede quota 92-93. Purtroppo, arrivo tardi per uscire in mare e non mi resta che preparare le attrezzature e le macchine fotografiche per domani, ed attendere il rientro di tutto lo staff. Musi lunghi e facce adombrate mi accolgono all’ingresso del Villaggio turistico “la Mantinera”. Sulle prime non capisco, poi, finalmente, Manuela Acco mi spiega cosa è successo: l’allenamento è andato male, si è verificata una serie di problemi e Alessandro è andato in sincope! Una brutta sincope! Accidenti, a quattro giorni dal tentativo è una botta tremenda! Incontro Ale alla sera, sorvolo sulla giornata anche se proprio lui mi spiega qualcosa e mi comunica che l’allenamento per l’indomani salterà: “Mi serve un giorno di riposo” è la frase che gli sento dire. A questo punto sono preoccupato, riprendersi da una sincope e tentare di incrementare in due allenamenti quattro metri mi sembra impossibile. Parlo a lungo con Carola e Alessandro Conforto -il suo allenatore- di quali decisioni lo staff organizzativo abbia intenzione di prendere, di quale quota possa fare Ale, ma nessuno può essere nella testa di Ale in questo momento. Pensano anche ad una omologazione CMAS, per la quale qualsiasi quota sopra i -80 metri di Pelizzari (ultimo record omologato CMAS) sarebbe il nuovo primato Non nascondo che l’omologazione CMAS sarebbe stata una scelta di comodo da parte dell’organizzazione, ma non è facile buttare tutto al vento dopo aver lavorato un anno per mettere in piedi un’ organizzazione simile -anche se, personalmente, come giornalista avrei condannato una scelta in tal senso!
Come previsto l’ultima scelta spetta ad Alessandro, che alla fine del suo giorno di riposo mi chiama in camera e mi annuncia la quota del suo tuffo: -82 metri! Non nascondo la sorpresa, così rimaniamo due ore a parlare della situazione, due ore dove il giornalista Balbi rimane fuori dalla porta e a confidarsi sono due amici. Credetemi, la scelta di Alessandro è stata molto difficile, rinunciare al record facendo ugualmente un tuffo prestabilito è segno di grande maturità e rispetto. Una scelta del genere è difficile quando tutti si aspettano la grande impresa. Quando, terminato il tuffo, devi fare il giro delle barche e giustificare un “non record”… e questo Alessandro lo sapeva, ma ha deciso di farlo ugualmente. Avrebbe potuto trovare mille scuse, compensazione bloccata, problemi tecnici e quant’altro, o, addirittura, tentare l’azzardo della quota record: se la fortuna avesse girato sarebbe uscito vincitore. Alessandro, però, è responsabile, ha riconosciuto errori di preparazione, ha saputo fermarsi senza rischiare, perché la sua vita e quella degli assistenti non è un gioco. Ci saranno altre occasioni per dimostrare la sua forza, il suo valore, questa è stata l’occasione per conoscere l’uomo con i suoi limiti e le sue paure.
Da parte mia provo un’ enorme riconoscenza verso quest’ atleta, che mi ha dato lezione di stile e di vita, e che nonostante tutta la pressione intorno ed un anno di preparazione ha saputo dire stop, perché nulla vale una vita.
Alessandro mi ha inviato due lettere aperte, per le quali ho chiesto l’autorizzazione alla pubblicazione, due momenti del suo stato d’animo in quell’occasione, ed io voglio che tutti i nostri lettori ne conoscano il contenuto per imparare il rispetto, l’umiltà, e l’amore per la vita e per il mare!
Leggi le lettere di Alessandro Rignani Lolli: clicca qui
Per scaricare i grafici delle immersioni di allenamento per il record: clicca qui
* il termine “record” viene qui utilizzato per indicare il limite raggiunto da un essere umano senza alcun riferimento al mondo sportivo ufficiale, nel quale il termina indica la migliore prestazione certificata o omologata dagli organismi competenti, la FIPSAS a livello nazionale e la CMAS a livello internazionale.
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Category: Altre discipline, Apnea