Addio a Giorgio Odaglia, Rivoluzionò la Compensazione Subacquea con Marcante
Oggi che si fa un gran parlare di allenamento alla compensazione subacquea e che le manovre sono diverse, ognuna con numerose varianti, è possibile che la manovra di Marcante-Odaglia non sia più così celebre, per quanto resti probabilmente quella utilizzata dagli apneisti di tutto il mondo. Ma fino a solo 15 anni fa, era lo spartiacque che permetteva di distinguere un pescatore subacqueo con esperienza, da un neofita alle prime armi.
All’età di quasi 90 anni, l’inventore della manovra di compensazione che ha rivoluzionato tutto il mondo della subacquea, anche e soprattutto quella con autorespiratore, ci ha lasciato.
Il prof. Giorgio Odaglia, rapallese, classe 1929, è stato un personggio vulcanico della medicina sportiva e subacquea: specialista in cardiologia e medicina del lavoro, è stato primario all’Ospedale San Martino, ordinario e direttore dell’Istituto e della Scuola di Specializzazione di Medicina dello Sport dell’Università di Genova, medico sociale della Sampdoria per oltre 40 anni, sportivo a sua volta, fu pallanuotista Campione d’Italia. Presidente della Federazione Medico Sportiva, della Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica, del Rotary Rapallo, Consigliere Internazionale di Panathlon e stella d’Oro Coni, autore di 150 studi di cardiologia, medicina dello sport e subacquea.
Autentico pioniere della ricerca sulle ossigenoterapie nelle camere iperbariche, per il trattamento delle patologie da decompressione. Quando negli anni ’70, con il boom della subacquea, le morti per embolia erano frequentissime, Odaglia, insieme a Duilio Marcante e Luigi Ferrero, e con l’aiuto degli specialisti delle forze armate, diede una forte spinta nel limitare gli infortuni. Fondamentali furono le tabelle per rispettare i tempi di decompressione e la giusta composizione delle miscele di ossigeno. Nello stesso tempo ottenne con determinazione le necessarie camere di decompressione.
In tutta la Liguria è ricordato anche per il ruolo importante, se non determinante, nella realizzazione del Cristo degli Abissi di San Fruttuoso, opera dello scultore Guido Galletti; fortemente voluto per ricordare le vittime dei fondali.
Aveva 90 anni, ma mancherà a tutti i subacquei che anche grazie al suo contributo si sono intimamente appassionati al mare e atutte le attività subacquee che permettono di apprezzarlo e goderlo nella sua interezza. Ci piace pensare che Giorgio Odaglia, da qualche parte, sia adesso intento a discutere di immersioni insieme ad altri grandi della medicina subacquea che ci hanno lasciato in tempi più o meno recenti, come Mauro Ficini, Piergiorgio Data e Massimo Malpieri.
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