Abrogato il permesso per la pesca in apnea in Francia
Con il decreto n° 2009-727 del 18 giugno 2009, entrato in vigore il giorno 22 giugno, la pesca in apnea in Francia non è più soggetta al rilascio di alcun permesso. L’articolo 4 del nuovo decreto ha infatti modificato il vecchio articolo corrispondente del decreto 90-618 dell’11 luglio 1990, eliminando il comma che prevedeva l’obbligo peri pescatori in apena di rilasciare ogni anno una dichiarazione firmata alle Direzioni Dipartimentali degli Affari Marittimi, che dopo averla ricevuta rilasciavano un apposito permesso di pesca.
Nella nuova versione l’articolo 4 continua a prevedere che la pesca in apnea possa essere praticata unicamente dai maggiori di anni 16, senza l’ausilio di bombole o altri apparecchi ausiliari di respirazione e dall’alba al tramonto. L’esercizio resta vietato a distanza inferiore a 150 metri da attrezzi da pesca professionale opportunamente segnalati nonché da navi e imbarcazioni dei pescatori professionisti. Ovviamente è vietato sottrarre organismi da reti o altri attrezzi altrui.
Resta vietato l’uso di scooter subacquei (ma non dell’acquascooter per gli spostamenti di superficie, a quanto ci risulti) e della torcia, mentre permane l’obbligo di segnalarsi con una boa le cui caratteristiche sono determinate dal Ministro competente. L’autorità amministrativa mantiene il potere di prevedere limitazioni all’uso di attrezzi o vietare temporaneamente o a tempo indefinito determinate forme di pesca o attrezzi da pesca, per la tutela delle risorse marine.
Resta anche l’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa RC, già richiesta in precedenza per il rilascio del permesso. Dato che a suo tempo la tessera FIPSAS con la sua assicurazione incorporata era considerata idonea ad assolvere questo obbligo, ci pare incontestabile che l’abolizione della sola dichiarazione renda la tessera FIPSAS documento sufficiente per la libera pratica della pesca in apnea in Francia, Corsica compresa. In queste prime settimane di applicazione della nuova normativa seguiremo gli sviluppi e acquisiremo testimonianze ed informazioni per confermare questo assunto, che a noi pare ineluttabile.
La prima conseguenza di questa novità è l’eliminazione di ogni preventivo contatto con l’autorità e le norme che disciplinano l’esercizio della pesca in apnea, prima riportate nella dichiarazione e quindi necessariamente conosciute da tutti gli appassionati. Attenzione quindi a non scambiare questa “liberalizzazione” della pratica come una totale deregulation: gli obblighi e divieti, così come le sanzioni, restano al loro posto ed i controlli, soprattutto in certe zone, sono ferrei, molto più puntuali di quelli cui siamo abituati qui in Italia.
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