FIPIA informa: Per ora NON Mandate Iscrizioni!
COMUNICATO STAMPA – Ci stiamo riorganizzando, ma cogliamo l’occasione per alcune precisazioni che riteniamo necessarie dopo aver letto alcuni interventi su diversi forum. Come nostra tradizione, preferiamo fornirle attraverso i nostri canali istituzionali.
Veniamo dunque alla situazione del Consiglio Direttivo: nel corso dei 6 anni di attività della F.I.P.I.A. abbiamo cercato dei volonterosi che si dessero da fare entrando nel consiglio direttivo. La porta è sempre stata aperta, il numero massimo di consiglieri accettati dallo Statuto non è mai stato raggiunto.
A fine 2016 (vedi i precedenti comunicati) si è tenuta l’assemblea per l’elezione del CD per il triennio 2017/19 che, come avete visto, è andata praticamente deserta e una sola persona si è candidata. Questo ha comportato il mancato rinnovo del CD e l’obbligo di legge per il CD uscente di proseguire almeno per la gestione corrente. Non è quindi una questione di soldi: i circa 1100 iscritti del 2016 garantiscono comunque la possibilità di proseguire nell’attività che, essendo praticamente su base volontaristica, ha costi abbastanza contenuti. Quello che manca invece, sembra essere la voglia di impegnarsi in un’attività difficile, impegnativa e, come si è visto, che pare non interessare ai PIA.
Quindi, per vari motivi, i membri superstiti del CD sono in grado di garantire solo il funzionamento corrente della F.I.P.I.A., ma non sono più in grado di impegnarsi per fornire i servizi cui i soci erano abituati.
Veniamo ora all’assicurazione RCT: F.I.P.I.A., a suo tempo, contattò moltissime compagnie di assicurazione alla ricerca di una polizza analoga a quelle in atto in Francia. Le compagnie francesi, contattate direttamente, rifiutarono la stipula di polizze per l’Italia , anche le filiali italiane delle stesse compagnie ritennero di non aprirsi a un prodotto assicurativo del genere.
Si trovò infine chi ci offrì una “polizza collettiva a regolazione del premio”. Le condizioni che favorirono la stipula della polizza furono che la F.I.P.I.A. era, ed è, un’associazione senza scopo di lucro e che la copertura assicurativa sarebbe stata fornita solo ai soci del sodalizio.
Dietro a tutto ciò c’era poi il lavoro volontaristico per gestire le sottoscrizioni, stampare, imbustare e spedire le tessere. Oggi non c’è più chi ha tempo e/o possibilità per farlo.
Non si può comunque non rilevare che il rincrescimento dei PIA per la riduzione delle capacità della F.I.P.I.A. si sia focalizzato solo sul problema di non poter avere delle
polizze RCT e non sull’impegno in difesa del PIA per il quale è nata la Federazione.
Come già detto, noi proseguiremo nella gestione corrente dedicando le poche forze residue nell’attività di informazione e difesa della pesca in apnea, cose per le quali ci stiamo riorganizzando.
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