2 Gravi Incidenti con 2 Pesca Sub morti in Pochi Giorni
Due tragici incidenti hanno funestato questa ultima settimana di luglio, e hanno purtroppo visto la morte di altrettanti pescatori in apnea.
Una Sincope al largo di Brindisi
Il primo è avvenuto mercoledì 29 luglio a Brindisi. Un giovane di 24 anni, A.C., originario di Trieste e che si trovava in Puglia per lavoro, si è immerso per una battuta di pesca subacquea, seguito da un barcaiolo a bordo di un mezzo nautico.
La zona in cui è avvenuto l’incidente si trova al largo della diga foranea di Punta Riso, ed è conosciuta in zona con il nome di “Lu Trombillo”. Non vedendolo risalire dall’ennesimo tuffo, il barcaiolo ha immediatamente allertato i soccorsi. Sono intervenute le motovedette della Capitaneria di Porto, il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco e anche un elicottero che ha perlustrato la zona per diverse ore.
Le ricerche sono andate avanti dal primissimo pomeriggio fino alle 18.00 circa, quando, il corpo senza vita del giovane è stato individuato a circa 23 metri di profondità. La salma è stata trasportata al porto di Brindisi e, dopo il riconoscimento, restituita ai familiari senza che venissero disposti ulteriori accertamenti medico-legali.
Investimento Nautico nel Nord Sardegna
Il secondo tragico incidente si è invece verificato ieri pomeriggio (30 luglio) nelle acqua del nord Sardegna, vicino a Isola Rossa, tr ai comuni di Trinità d’Agultu e Vignola. Un pescatore 50enne di Milano, Andrea Sabbadini, è stato investito e ucciso da un motoscafo condotto anch’esso da un turista milanese, coetaneo della vittima. Il subacqueo è stato travolto mentre era impegnato in una battuta di pesca in apnea, e si trovava al largo della spiaggia di Tinnari.
L’investitore si è fermato e ha prontamente soccorso il malcapitato, che però è arrivato già morto al porticciolo di Isola Rossa, a causa di un violentissimo shock emorragico. Nell’impatto con le eliche infatti, la vittima ha subito l’amputazione di una gamba con conseguente recisione dell’arteria femorale e rapido decesso.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri per fare i primi rilievi dell’incidente per chiarire l’esatta dinamica dei fatti, ed è stato contestualmente aperto un fascicolo presso la procura di Tempio. I primi elementi da accertare saranno la distanza del motoscafo dalla costa e la sua velocità, mentre si apprende da fonti vicine alla Capitaneria di Porto Torres che la vittima si era immersa partendo dalla scogliera e che si era correttamente segnalata con la boa sub obbligatoria per legge.
I militari infatti, quando hanno recuperato il pallone, hanno constatato che la sagola di collegamento era appunto stata tranciata nell’impatto. Il conducente della barca è stato inoltre sottoposto a test alcolemico ed è risultato negativo.
Questa ennesima tragedia riaccende i riflettori su un codice della nautica del tutto inadeguato e che, nonostante recenti aggiornamenti, continua a NON fornire alcun valido deterrente nei confronti di condotte di guida quantomeno distratte e superficiali.
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