Pesca Tonno 2015: tutto quello che c’è da sapere
Da pochi giorni è stato pubblicato il tanto atteso decreto n. 8980 del 05 maggio 2015 – Campagna di Pesca del Tonno Rosso 2015: Disposizioni Applicative e Ripartizione Contingente Nazionale di Cattura e non ha riservato grosse sorprese per gli sportivi. In tanti si aspettavano una sostanziale replica della beffa dello scorso anno, nonostante il tanto sbandierato aumento delle quote nazionali per il triennio 2015/2017; i più pessimisti si aspettavano perfino un divieto totale sulla scorta di quanto già accaduto qualche mese fa in Spagna.
Anticipiamo subito che l’aumento del 20% concesso dall’europa su base nazionale è stato quasi completamente assorbito dalla pesca professionale. Su base assoluta la percentuale riservata alla pesca sportiva è scesa dallo 0,512% dello scorso anno allo 0,47% di questo. In cifre assolute la quota è aumentata dalle 10 tonnellate della stazione 2014 alle 11 ton per il 2015, che diventeranno 13 ton per il 2016 e “ben” 15 ton per il 2017. Se volessimo giocare con le cifre potremmo dire che l’aumento assoluto è stato del 10% e salirà fino al 50% nei prossimi due anni: ma la verità è che briciole erano e briciole sono rimaste. Per oltre 5000 unità autorizzate alla pesca sportiva del tonno rosso significano da 2,2 a 3 kg a imbarcazione, oppure, visto che la taglia minima è fissata in 30 kg, un tonno (piccolo) ogni 10/13 imbarcazioni. Senza dimenticare che la quota della pesca sportiva è sempre suscettibile di “esproprio” non appena la professionale avrà fagocitato le sue quote di spettanza.
Inutile rimarcare come le scelte in capo alla pesca sportiva siano state fatte in maniera unilaterale, senza coinvolgere i rappresentanti della categoria e senza la disponibilità di dati scientifici riconosciuti in relazione al reale impatto sugli stock ittici. Ancora una volta il fondamento della normativa risulta essere il pregiudizio imposto dalla volontà di perseguire esclusivamemte gli interessi commerciali di un pugno di operatori professionali, a scapito di quelli di un numero ben maggiore di amatori e di operatori professionali dell’indotto.
Vediamo comunque di ricapitolare quello che che il pescatore sportivo deve sapere sulla pesca al tonno rosso per il 2015, in particolare il pescasub che deve tenere conto di qualche piccola “stortura” normativa per non incappare in brutte sorprese.
1_Periodo di pesca
Il periodo di prelievo consentito è fissato tassativamente dal 16 Giugno 2015 al 14 Ottobre 2015 (compresi), salvo provvedimenti di interruzione della pesca del Tonno Rosso che saranno comunicati dalle autorità vigenti.
2_Chi può pescare il tonno e chi no
E’ necessario essere muniti di un’autorizzazione, gratuita e di validità triennale, rilasciata dalla Capitaneria di Porto (con riguardo alle procedure di rilascio ed al periodo di validità dei relativi nulla-osta restano pienamente vigenti le disposizioni di cui alla Circolare n.12780 del 15 giugno 2010, con l’unica precisazione che le predette autorizzazioni potranno interessare solo ed esclusivamente unità da diporto di bandiera/nazionalità italiana). Detta “licenza” è conferita all’imbarcazione ed è valida per tutti i pescatori a bordo, anche in assenza del proprietario del natante. La “stortura” normativa cui facevamo cenno prima, riguarda il fatto che quindi possono pescare il tonno SOLO i pescasub muniti mezzo d’appoggio; coloro che si immergono da terra NON possono avere il nulla osta e NON sono quindi autorizzati alla pesca.
3_Taglia minima
30 kg o 115 cm, è necessario che almeno una delle due prescrizioni sia rispettata, misura e peso minimi NON sono soggetti ad alcuna tolleranza, il pesce non può essere sbarcato eviscerato.
4_Adempimenti post cattura
Fermo restando il limite di prelievo fissato in un esemplare al giorno ad imbarcazione, a prescindere dal numero di pescatori, è fatto obbligo di comunicare la cattura alla CP di competenza PRIMA dell’accesso in porto, ricordando che esiste una lista di porti adibiti allo sbarco del tonno rosso (Allegato D, pagina 24) e che è fatto assoluto divieto di sbarco in porti non autorizzati o a terra.
5_Sanzioni
Le disposizioni applicative – che sono parte integrante del nuovo decreto – chiariscono che il regime sanzionatorio è quello previsto dall’articolo 11 comma 4 lettera a) del D.Lgs. n.4/2012, che punisce le violazioni in materia di pesca sportiva e ricreativa con una sanzione amministrativa da 1.000 a 3.000 euro
ATTENZIONE, Chiusura Anticipata della Pesca al Tonno dal 24 Luglio 2015
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