La UE aumenta la taglia minima della spigola per il Nord Europa
Dopo le diverse misure già adottate dal consiglio europeo per la tutela degli stock di spigole del nord Atlantico, e che hanno interessato sia la pesca professionale che quella sportivo/ricreativa, ne arriva un’altra, fortemente caldeggiata dagli hobbysti ed estesa ora a tutti.
È stata infatti accettata la proposta della commissione europea di aumentare la taglia minima della spigola da 36 cm (da 500 g a 750 g ca) a 42 cm (da 650 g a 850 g ca) per gli stock dell’Atlantico settentrionale che interessano quindi Francia, Gran Bretagna, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca. La nuova misura è immediatamente obbligatoria tanto per la pesca sportiva che per quella commerciale tutta, e rappresenta un grande passo verso la tutela di questa specie. Tale scelta è stata fatta soprattutto per permettere il prelievo di esemplari che abbiano già raggiunto la maturità sessuale e abbiano quindi concluso almeno un ciclo riproduttivo.
Le nazioni bagnate dalle acque del sud Atlantico (Golfo di Guascogna, Spagna e Portogallo) hanno deciso di aspettare di avere dati più accurati in merito alla questione, tuttavia IFSUA è la prima a consigliare a tutti i pescatori l’adozione volontaria di questa disposizione.
Niente di simile è previsto per il Mediterraneo in cui la taglia minima del moronide rimane quella fissata in 25 cm (150 g ca). Chiunque abbia visto i video di pesca alla spigola girati nelle acque oggetto della nuova misura di tutela, sa bene che stiamo parlando di veri e propri eden. Nulla a che spartire con i bassifondi ormai quasi desertificati delle nostre coste, in cui la spigola si è ormai drasticamente diradata fino a sparire totalmente in certi luoghi. Ovviamente la pesca sportiva e soprattutto quella in apnea sono gli ultimi anelli di una catena ben più vasta in cui il prelievo industriale eccessivo e l’inquinamento la fanno indubbiamente da padroni; però forse è arrivato anche da noi il momento di adottare misure (per tutti) che riducano le mattanze di avannotti che poi spesso finiscono in pasto ai gabbiani o che in ogni caso non hanno il valore economico e gastronomico che potrebbero avere a maturità.
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Category: News, News Pesca in Apnea
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