Bocciati gli emendamenti pro pescasub FIPIA/FIPSAS
La commissione Agricoltura della Camera che sta esaminando il progetto di legge “omnibus” collegato agricoltura alla legge di stabilità 2014 – già approvato al Senato – nella seduta del 10 febbraio (vedi qui, pag. 136) ha bocciato gli emendamenti promossi dalle associazioni rappresentative della pesca in apnea che proponevano una forte riduzione delle sanzioni previste per la violazione delle distanze da costa e degli obblighi di segnalazione.
Questo il testo dell’emendamento respinto dalla Commissione:
9. Al di fuori delle ipotesi specificate alle lettere a) e b) del presente comma, chiunque viola le norme che disciplinano l’esercizio della pesca sportiva, ricreativa e subacquea, è soggetto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da 1000 a 3000 euro. I predetti importi sono raddoppiati nel caso in cui le richiamate violazioni abbiano ad oggetto le specie ittiche tonno rosso (Thunnus thynnus) e pesce spada (Xiphias gladius). Con specifico riferimento all’esercizio della pesca subacquea sportiva e amatoriale:
a) è soggetto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 3000 euro chiunque ceda un fucile subacqueo a persona minore degli anni sedici, ovvero affidi un fucile subacqueo a persona minore degli anni sedici, se questa ne faccia uso;
b) è soggetto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 500 euro chiunque, nell’esercizio della pesca subacquea, violi le disposizioni degli articoli 129 lettera a) e 130 decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 1968, n.1639, ovvero le disposizioni legalmente emanate dall’autorità marittima in materia di segnalazione del pescatore subacqueo o di distanze minime dalla costa per l’esercizio della pesca subacquea.
Il relatore Oliverio (PD) aveva richiesto il ritiro dell’emendamento, ed il vice ministro del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Olivero aveva concordato. Poi si è andati al voto e l’emendamento è stato respinto. Per una spiegazione del senso delle proposte di modifica, vi suggeriamo di consultare questo documento.
Approvato, invece, l’emendamento proposto da Venittelli (PD) che inasprisce le sanzioni per il superamento dei limiti di pescato, prevedendo i seguenti criteri:
a) oltre 5 kg e fino a 10 kg di pescato: sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 500 e 3.000 euro (1000 euro con pagamento in misura ridotta);
b) oltre 10 kg e fino a 50 kg di pescato: sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 2.000 e 12.000 euro (4000 euro con pagamento in misura ridotta);
c) oltre 50 kg di pescato: sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 12.000 e 50.000 euro (16.667 euro con pagamento in misura ridotta)
Questi importi sono raddoppiati qualora le violazioni abbiano ad oggetto tonno rosso o pesce spada.
Cosa dire di questa bocciatura? Si è persa un’occasione d’oro per mettere fine alla grande ingiustizia che vede il pescasub sanzionato con 1.000 euro per violazione degli obblighi di segnalazione o violazione della distanza da costa quando ad un diportista, per le stesse infrazioni, si prevedono 200 euro. Fatto ancor più grave se si pensa che nel caso degli obblighi di segnalazione, il sub che si allontana dalla boa o ne risulta sprovvisto rischia la propria pelle, mentre il diportista che non si tiene a debita distanza dalla boa…rischia quella del sub. A quanto pare, l’idea di introdurre criteri di proporzionalità delle sanzioni nel settore della pesca sportiva appare priva di ogni senso ai nostri politici.
Apnea Magazine non è schierata politicamente, ma abbiamo il dovere di chiarire che gli emendamenti sono stati bocciati dai partiti di Governo, PD in testa. Questa gente ha dimostrato ancora una volta che della nostra incolumità o della giustizia non gliene importa un fico secco. Ricordatevelo quando tornerete a votare.
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