Curiosità: Come si Misura la “Forza” del Mare?
Capita spesso di sentire parlare di “forza” del mare ma, per quanto si tratti di una terminologia anche piuttosto diffusa, è da considerarsi scorretta e finisce per creare confusione visto che chi la usa non si capisce bene a quale scala tenda ad associarla. Il mare infatti non ha nessuna “forza”, che è invece proprietà specifica del vento, ma ha uno “stato” che è appunto indotto dalla ventilazione più o meno accentuata. Nelle previsioni meteo-marine e sui bollettini dei naviganti vengono adoperate due scale diverse per indicare rispettivamente lo stato del mare e la forza del vento.
Scala Douglas (Stato del Mare)
Determina la condizione dello stato del mare in base all’altezza media delle onde più alte, detta anche “altezza significativa”. È una scala standardizzata che si articola in 9 gradi per descrivere qualsiasi stato del mare da calmo fino a tempestoso, considerando onde che possono superare i 14 metri di altezza.
C’è da precisare che l’altezza delle onde è sempre calcolata in mare aperto, con l’ausilio di apposite boe ondimetriche. Può quindi accadere che in prossimità della costa lo stato del mare sia migliore o peggiore a seconda della morfologia della costa e del fondale prospiciente. Un vento che spira dai quadranti di terra, solleverà onde importanti al largo, mentre è possibile che sottocosta siano molto contenute.
In realtà questa tabella, che resta la più diffusa, si riferisce però allo stato del mare “vivo”, cioè in formazione a causa dell’azione progressiva e montante del vento. Esiste anche una seconda scala, molto meno usata, che descrive i vari stati di un mare “morto”, ossia in cui il modo ondoso è quello residuo a seguito dello spostamento della perturbazione o del suo transito a grande distanza.
Scala Beaufort (Forza del Vento)
Diversamemte dalla Douglas si tratta di una scala empirica, che può quindi fornire solo un dato indicativo. Perfezionata a partire da un riferimento esistente nel 1805, dall’ammiraglio che le dà il nome e adottata a livello internazionale nel 1949, mette in stretta realzione la forza del vento e il relativo stato del mare. La sua funzione principale è quella di permettere di stimare la velocità del vento, con buona approssimazione e senza l’uso di un anemometro, basandosi sulla sola osservazione degli effetti del vento sull’ambiente. Si componeva inizialmente di 12 gradi per descrivere gli effetti di venti che vanno da “Calma” a “Uragano”, che furono successivamente portati a 17 per meglio misurare la forza del vento dei vari tipi di uragani. Essendo una scala anemometrica, non deve essere usata in maniera inversa, ossia per stimare lo stato del mare.
Anche nel caso di questa scala, i gradi sono considerati ipotizzando di stazionare in alto mare, perchè in prossimità delle coste si possono verificare fenomeni meno evidenti a parità di forza del vento.
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