Bracconaggio: oltre 10mila Ricci sequestrati e 6mila euro di verbale a 3 Sub
Il riccio è da qualche anno diventato uno degli obiettivi più ambiti dai bracconieri senza scrupoli, numerosissimi poi sono stati i sequestri e i verbali elevati dalle autorità nel 2016. Tra le regioni più colpite dalla piaga del bracconaggio c’è senza dubbio l’alto Lazio, in particolare la zona tra Civitavecchia e Santa Marinella che sembra essere presa letteralmente d’assalto dai predoni in trasferta, spesso provenienti dalla non vicinissima Puglia.
L’ultima operazione di contrasto alla pesca illegale è stata portata a termine a cavallo tra il 30 e il 31 dicembre. Oltre 10 mila esemplari di riccio, già stivati nelle ceste e pronti ad essere caricati e trasferiti fuori regione, sono stati sequestrati e successivamente rigettati in mare. Ai 3 subacquei sorpresi nel loro prelievo illecito, sia perchè effettuato con l’ausilio di autorespiratore che senza nessuna autorizzazione, è stato elevato un verbale di 6 mila euro. Si tratta solo dell’ultimo sequestro in ordine di tempo e neppure il più consistente, in diverse occasioni i militari della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza sono arrivati a sequestrare anche 15 mila esemplari per volta, dovendo talvolta fronteggiare le intemperanze dei bracconieri fermati.
Il litorale tra Civitavecchia e Santa Marinella è molto noto per essere zona ricca di echinodermi e, in considerazione delle “attenzioni” della pesca di frodo, la Regione Lazio ha recentemente deciso di classificarla come area a tutela speciale per la pesca dei ricci di mare, status che impone intensa attività di vigilanza da parte della Guardia Costiera per contrastare l’abusivo esercizio di tale pesca, ma che dovrebbe permettere anche di poter denunciare penalmente i trasgressori.
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