Arrivederci all’Agonismo…o Forse Addio!
Anche quest’anno abbiamo seguito gli eventi agonistici nazionali e internazionali più importanti, come il Campionato di Qualificazione e quello Euro-Africano, chiudendo la stagione con il Campionato Italiano a Coppie di qualche settimana fa. I riscontri di pubblico sono sempre stati ottimi, ma ci sono stati dei fatti che ci hanno portato a rimettere in discussione il nostro impegno attivo dei confronti dell’agonismo. Il Campionato di qualificazione è stato “macchiato” dalle polemiche seguite alla cancellazione dei loghi dalla muta del vincitore, Nicola Riolo, sulle foto da noi pubblicate; peraltro una politica non nuova ma già ampiamente chiarita in un editoriale lo scorso anno. E se anche i chiarimenti con i diretti interessati possono considerare chiuso “l’incidente”, non cancellano l’odio, quando non gli insulti e le minacce, vomitati da alcuni utenti nei commenti a sostegno del proprio idolo.
Già con una buona dose di amaro in bocca, abbiamo comunque deciso che NON sarebbe stato giusto privare i nostri lettori degli aggiornamenti riguardanti il tanto atteso campionato euro-africano, ma proprio durante questo è arrivata la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Come tante altre volte chiediamo la cortesia ad alcuni componenti della nazionale, se possibile ovviamente, di farci avere qualche scatto della consegna dei carnieri, e ci viene risposto che, tempo permettendo, non ci sono problemi. La prima giornata riceviamo le foto degli italiani e del vincitore Gospic, sono più che sufficienti per fare da compendio alla news con le nostre impressioni dopo la consegna dei carnieri.
Eppure quelle foto, delle quali avevamo indicato l’autore come atto di riconoscenza, indispongono qualcuno, giungeranno rimostranze riguardo la violazione di una presunta direttiva di riservatezza imposta agli atleti della nazionale. Il risultato è che il giorno dopo NON possiamo ricevere alcun materiale fotografico, cosa che comunque non intralcia minimamente la redazione della consueta news di giornata sulle impressioni di fine gara, né il suo gradimento presso il pubblico, ma priva semplicemente un’utenza incolpevole, del piacere di poter vedere (oltre che leggere) le catture dei propri beniamini.
Non ci risulta che nulla di quanto contestato sia contenuto nell’unico documento sottoscritto dagli atleti, il “Regolamento per le squadre nazionali”, così come lo stesso presidente del settore AS-NP, Carlo Allegrini, raggiunto telefonicamente nell’immediatezza dei fatti, ha smentito categoricamente l’esistenza di qualsiasi direttiva ufficiale di questo tenore, e anzi, si è detto favorevolissimo a tutte quelle iniziative che servono a promuovere e incentivare il nostro sport. Si è quindi corsi ai ripari parlando di una sorta di accordo verbale, “volto ad evitare disguidi”, che vincolerebbe gli atleti a farsi autorizzare qualsiasi operazione mediatica (dal semplice invio di foto e/o notizie, al concedere interviste), consuetudine peraltro radicata in qualsiasi disciplina sportiva.
Lasciamo giudicare agli utenti quale fonte di “disguido” potesse costituire l’invio di scatti riguardanti una cerimonia pubblica come quella della consegna dei carnieri, non certo momenti privati della squadra. Cerimonia pubblica al pari di quella di apertura ufficiale della competizione, durante la quale vari atleti hanno scattato e pubblicato foto (come è giusto che sia), senza aver chiesto alcuna autorizzazione a nessuno.
Nessun atleta azzurro ci ha mai fornito le sue impressioni post gara, né noi abbiamo mai contattato nessuno per averle. Le nostre impressioni derivavano solo dalla nostra personale visione dei carnieri, prova ne sia che la nostra previsione sull’esito della prima giornata è stata oggetto di discussione proprio perché in ambiente azzurro le convinzioni erano ben diverse.
La cosa certa è che le rimostranze pervenute sono state delle ingerenze esterne alla nazionale e oltremodo indebite, comportamenti inqualificabili che non si sono fatti scrupolo alcuno delle conseguenze che avrebbero potuto avere sul morale e il risultato di tutta la squadra e che, direttamente o di riflesso, hanno tentato o rischiato di danneggiare un organo libero di stampa.
Una mossa tanto plateale quanto autolesionista perché, impedendo ad Apnea Magazine di avere dei contributi fotografici, su una così importante manifestazione agonistica, NON si crea tanto un danno a noi, quanto a tutta l’utenza che viene privata della libertà di godere di un servizio di informazione gratuito, che ha tutto il diritto di avere. C’è poi il danno causato alle aziende che ci sponsorizzano, che avrebbero avuto tutto il diritto di vedere pubblicate le foto dei propri atleti, e invece sono rimaste vittime del censore di turno.
Tornando a noi, sarà chiaro a tutti come in queste condizioni, sia diventato difficile fare informazione sull’agonismo ma, soprattutto, che stiamo perdendo la voglia. Apnea Magazine pubblica quotidianamente per quasi 365 giorni l’anno, di questi appena 15 sono coperti da eventi agonistici di spessore. È chiaro quindi che l’agonismo per noi è sempre stato una passione più che un filone editorialmente remunerativo. 20/25.000 visite in due giorni di gara sono tante, ma sono oggettivamente nulla su una base annua che nel 2016 ne ha contate circa 1,7 milioni.
Per questo motivo abbiamo deciso di prenderci una lunga pausa dal nostro impegno attivo riguardo l’agonismo, continueremo a pubblicare volentieri le news e gli articoli che ci invieranno i circoli o la federazione, gli amarcord, MA le nostre news, analisi e approfondimenti sulle gare, almeno fino a quando non cambieranno le condizioni, pensiamo seriamente di non realizzarle più.
Il commento del nostro editore, Giorgio Volpe
Quando ho pensato di creare Apnea Magazine, ormai diciotto anni fa, avevo in mente una rivista elettronica che potesse promuovere il nostro sport attraverso un servizio di informazione di qualità, fatta dagli appassionati (volontari!!!) per gli appassionati, totalmente gratuito per l’utenza e sostenuto dalle aziende in cambio di pubblicità.
Dopo anni di informazione indipendente e a tratti irriverente, che hanno dimostrato a più riprese il nostro attaccamento “esclusivo” ai lettori e l’assenza di ogni timore reverenziale per le aziende sponsor, mai e poi mai avrei pensato di ritrovarmi a fronteggiare situazioni come quelle degli ultimi mesi, in cui siamo arrivati veramente a toccare il fondo. Aziende che non ci sostengono e sono pronte a condannarci a morte – a dispetto del fatto che, non avendo alcuno scopo di lucro, riusciremmo a sopravvivere con quattro spiccioli – si sentono danneggiate e offese dal fatto che, mentre agonizziamo, neghiamo loro visibilità gratuita offuscando i loro loghi. Qualcuno ci descrive pubblicamente come venduti, qualcun altro giunge persino a tentare di ostacolare il nostro servizio di informazione gratuita, come se questo creasse un danno ad Apnea Magazine e non invece ai suoi lettori e alla disciplina sportiva.
In un panorama caratterizzato da fenomeni web meteora e testate cartacee che chiudono (2 riviste su 3 sparite nel corso degli ultimi anni), non si trova meglio da fare che tentare l’affossamento dell’unica realtà di informazione digitale attiva da oltre 16 anni e sempre presente quando si tratta di tutelare e nobilitare la pesca in apnea agonistica, i suoi protagonisti (ambassador delle aziende del settore) e gli appassionati. Tutto questo perché ci rifiutiamo di fare regali a chi, a ben vedere, si è assunto senza problemi la responsabilità di farci chiudere i battenti, fregandosene bellamente dei nostri lettori, che non sono proprio pochi.
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea